CENNI STORICI
Era il Settembre del 1574. Da quasi duecento anni, ormai, erano in corso i lavori per la fabbrica del Duomo, alle cui spalle si era formata una vera e propria citta' di baracche e porticati in cui alloggiavano marmisti, falegnami, scultori, carpentieri venuti da ogni parte d'Europa. In una spcie di cascina di quella babele multilingue, viveva una piccola comunita' di belgi: Valerio di Fiandra, maestro vetraio, incaricato di portare a termine alcune vetrate con gli episodi della vita di Sant'Elena, s'era infatti portato a Milano i piu' bravi dei suoi discepoli.
Uno, in particolare, spiccava tra gli altri per la sua straordinaria abilita' nel dosare i colori, ottenendo effetti a dir poco sorprendenti. Il suo segreto? Un pizzico di zafferano, aggiunto con maestria all'impasto gia' pronto. E proprio per questa sua abitudine, era stato soprannominato "Zafferano". Il suo nome vero quasi non lo ricordava nessuno, e s'e' perso nei secoli. Maestro Valerio, naturalmente, non era all'oscuro della mania zafferanesca del suo allievo piu' promettente, ma faceva sempre finta di nulla, limitandosi a canzonarlo ed a ripetergli che, andando avanti cosi' avrebbe finito per infilare lo zafferano anche nel risotto.
Fu cosi' che, dopo tanti anni di canzonature, il giovane decise di giocare un tiro mancino al maestro: il giorno della Madonna si sarebbe sposata la figlia di Valerio, e quale migliore occasione per spruzzare davvero un po' di polverina gialla nel risotto per il pranzo di nozze?
Non ci volle molto a corrompere il cuoco...
Ed immaginate lo stupore di tutti i commensali quando a tavola comparve quella stranissima piramide di risotto color zafferano!
Qualcuno si fece coraggio ed assaggio'. E poi un'altro, e poi un altro ancora.
In un batter d'occhio, dell'enorme montagna di risotto giallo non rimase neanche un chicco.
Il tiro mancino di "Zafferano" era decisamente andato male.
In compenso, pero' era nato il risotto alla milanese.
Non ci volle molto a corrompere il cuoco...
Ed immaginate lo stupore di tutti i commensali quando a tavola comparve quella stranissima piramide di risotto color zafferano!
Qualcuno si fece coraggio ed assaggio'. E poi un'altro, e poi un altro ancora.
In un batter d'occhio, dell'enorme montagna di risotto giallo non rimase neanche un chicco.
Il tiro mancino di "Zafferano" era decisamente andato male.
In compenso, pero' era nato il risotto alla milanese.
RICETTA
Ingredienti per 4 persone:
- Brodo: 1 Litro
- Riso: 300 gr circa riso Carnaroli
- Cipolle: 1
- Grana Padano: 150 gr circa
- Burro: 80 gr circa
- Midollo: 80 gr circa
- Vino Bianco: un bicchiere
- Zafferano: una bustina e se li avete un pizzico di pistilli per guarnizione
Oggi spieghiamo come fare a preparare un ottimo risotto alla milanese e non il risotto allo zafferano. La differenza è notevole in termini di gusto e la differenza sta nel midollo. Quindi partiamo con la spiegazione.
Prendiamo la cipolla, puliamola e bagnamola sotto l'acqua per evitare vi faccia piangere, quindi tritatela finemente. Nel frattempo prendiamo le ossa bovine che troviamo tranquillamente al supermercato, meglio la parte della tibia perchè contiene più midollo. Svuotiamole e mettiamo il midollo a sciogliere insieme a 40 gr di burro circa e uniamo la cipolla. Facciamo rosolare bene e aggiungiamo quindi il riso. Aspettiamo che il riso assorba bene il tutto e aggiungiamo il vino bianco. Alziamo la fiamma e facciamo evaporare. Quando vediamo che il riso si asciuga aggiungiamo una parte del brodo e abbassiamo la fiamma. Prendiamo lo zafferano e sciogliamolo in una tazzina di brodo e quindi aggiungiamo al riso. Lasciamo cuocuere e aggiungiamo il brodo fino a cottura ultimata. Quando il riso avrà una buona consistenza aggiungiamo il grana grattuggiato e il burro rimanente. Mantechiamo bene il tutto. Lasciamo riposare per qualche minuto a fuoco spento e serviamo. Utilizziamo i pistilli di zafferano come decorazione.
IL PIATTO E' PRONTO.
BUON APPETITO
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